Dottor Leonardo Maradei
Responsabile di Unità Operativa di Chirurgia del Piede e Mininvasiva

Aree di interesse medico
Ortopedia e Traumatologia
Specializzazione
Ortopedia E Traumatologia
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Domande frequenti
Come si svolge la visita ortopedica?
In una fase iniziale la visita ortopedica prevede un’analisi completa delle condizioni cliniche del paziente. Per questo il medico si informerà non solo sui suoi sintomi presenti, ma anche su disturbi con cui ha avuto a che fare in passato, sul tipo di lavoro svolto e sulle attività fisiche praticate.
La visita prosegue poi con l’analisi della struttura e delle funzionalità dell’apparato locomotore. Il medico potrebbe ritenere opportuno concentrarsi su aspetti come la postura, la forza muscolare, l’ampiezza dei movimenti, la presenza di gonfiori e i riflessi.
La visita può concludersi con una diagnosi o con la prescrizione di accertamenti diagnostici come radiografie, Tac, risonanze magnetiche, ma anche esami del sangue, delle urine o del liquido articolare.
Cos’è e a cosa serve le visita ortopedica?
La visita ortopedica è una visita concentrata sullo stato di salute dell’apparato locomotore, cioè delle ossa, delle articolazioni e dei muscoli, sia in condizioni normali che in seguito a traumi. A condurla è uno specialista ortopedico.
Si tratta di una visita permette di studiare la struttura e la funzionalità dell’apparato locomotore per diagnosticare patologie acute, croniche o degenerative a carico della colonna vertebrale, degli arti superiori (spalla, gomito, mano e polso) o degli arti inferiori (anca, ginocchio, piede e caviglia). Fra le più frequenti sono incluse l’artrosi, i problemi al menisco, le lesioni ai legamenti del ginocchio e della cuffia dei rotatori, la sindrome del tunnel carpale, l’alluce valgo, il neuroma di Morton, la sindrome da compressione del nervo ulnare e la fascite plantare.
Inoltre la visita ortopedica può essere utile in seguito a traumi che possono aver leso le strutture dell’apparato locomotore.
Di cosa si occupa l’unità operativa di Ortopedia e Traumatologia?
- Ortopedia dell’anca: gli interventi di protesi d’anca si eseguono con il supporto della tecnologia, avvalendosi di un sistema di navigazione computerizzato che potenzia la precisione chirurgica e mostra in anticipo l’esito dell’intervento;
- Ortopedia del ginocchio con una specializzazione anche in interventi di chirurgia robotica per interventi di protesi di ginocchio
- Ortopedia della spalla
- Ortopedia della mano
- Ortopedia e Traumatologia dello sport
Cos’è il Neuroma di Morton e quali sono i sintomi?
Per Neuroma di Morton si intende una sofferenza del III nervo digitale comune, un nervo esclusivamente sensitivo che innerva il 3 e 4 dito del piede causata da microtraumi cronici nel punto di passaggio tra le teste di III e IV metatarsale. Meno frequentemente esistono neuromi negli altri spazi intermetatarsali.
Il Neuroma di Morton si sviluppa in seguito a microtraumi compressivi che, nel tempo, portano alla formazione di tessuto fibroso all’interno del nervo e quindi ne aumentano le dimensioni. Passando fra le teste dei metatarsi il nervo, così ispessito, viene compresso e da qui la sintomatologia. Le cause di questi microtraumi possono essere ricercate nella conformazione del piede, alluce valgo, piede piatto o piede cavo, sono tutte condizioni che si associano a un problema di appoggio dell’avampiede.
Capita di sentir riferire che il Neuroma di Morton sia una malattia collegata alle calzature indossate dai pazienti, ma è una convinzione erronea, in quanto scarpe con tacchi alti o punta particolarmente ristretta non ne sono la causa principale possono però aggravarne la sintomatologia.
Ma da cosa si distingue il Neuroma di Morton rispetto ad altre metatarsalgie? Lo riconosciamo subito da un dolore trafittivo, simile a una scossa elettrica, associato soprattutto all’appoggio del piede, che si irradia verso le dita e da cui spesso il paziente trova sollievo solo togliendosi le scarpe. Il dolore, tuttavia, non è costante, ma si alterna a momenti (anche giorni) asintomatici e può comparire anche associato formicolio, o con il piede a riposo, persino mentre si sta dormendo.
Cosa fare in caso di alluce valgo?
L’alluce valgo, quando sintomatico, altera il modo di camminare e comporta un sovraccarico dei metatarsi. Deve quindi essere trattato. Il trattamento può essere conservativo, con l’utilizzo di plantari correttivi, ma nella maggior parte dei casi, quando diventa sintomatico, la soluzione è chirurgica.
La chirurgia tradizionale, attraverso l’apertura chirurgica della cute e dei tessuti sottostanti, consente la correzione della deformità mediante l’asportazione di una parte di osso e l’esecuzione di osteotomie con l’inserimento di supporti volti a riportare l’alluce nella corretta posizione.
Alla chirurgia tradizionale si sono affiancate altre procedure, come l’osteotomia percutanea distale (PDO), che prevede l’osteotomia in maniera percutanea, ovvero attraverso un’incisione di qualche millimetro.
Gioca un ruolo di primo piano, dove l’indicazione lo permette, la chirurgia mini invasiva (detta MIS), che consente di correggere l’alluce valgo e di intervenire anche per la correzione del secondo dito a martello e di altre deformità attraverso piccole incisioni della cute e senza utilizzare mezzi di sintesi.